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Benedetta Scuderi che sorride e dà la mano ad un'altra persona
Benedetta Scuderi che sorride e dà la mano ad un'altra persona
Benedetta Scuderi che parla dal palco dei Verdi Europei

Chi sono?

Sono Benedetta, agropolese di nascita, italiana all’anagrafe ed europea per vocazione. Come molte persone della mia generazione sono emigrata dal sud, per studio e lavoro, vivendo in svariati posti dentro e fuori l’Italia, per cui l’unica casa che sento è l’Europa.

Ho sempre cercato di migliorare la comunità in cui vivo e di cambiare l'attuale paradigma socio-economico, basato sullo sfruttamento di risorse e persone. Per questo, sono impegnata politicamente e socialmente da quando ho 15 anni: dai sindacati studenteschi, al lavoro con Libera e per i diritti dei migranti, ora con la politica partitica.

Nel 2019, sono entrata nei Verdi e ho contribuito alla fondazione dei Giovani Verdi in Italia (Giovani Europeisti Verdi). Dal 2022, sono Co-Portavoce degli Young European Greens (FYEG), federazione ombrello delle giovanili verdi europee affiliata al Partito Verde Europeo (European Greens).  FYEG mi ha proposta come candidata di punta degli European Greens per le elezioni europee 2024.

Nella vita professionale mi occupo di consulenza di sostenibilità per aziende da 6 anni, dopo aver conseguito una laurea in giurisprudenza e due master uno in sostenibilità ed energia e uno in politiche pubbliche.

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L'Europa del futuro deve:

L'Europa del futuro deve...

...essere più democratica, attraverso una revisione dei trattati che permetta una riduzione del potere del Consiglio e del potere di veto dei singoli Stati Membri, a favore del Parlamento con potere di iniziativa legislativa  e maggiore partecipazione diretta della cittadinanza e della società civile.

L'Europa del futuro deve:

...avere una politica estera e migratoria comune verso un'Europa dell'integrazione e della solidarietà, con corridoi umanitari legali, nonché politiche di integrazione armonizzate. Il giusto peso dell’Unione è riconosciuto nel contesto geopolitico, soprattutto nella costruzione della pace. Questa visione d’Europa prevede di rinegoziare gli accordi di libero scambio esistenti, in ottica di equità e rispetto di diritti umani e ambiente, assicurando  zero impatti negativi sul nostro settore agricolo e industriale e evitando di reiterare un approccio coloniale.

...prevedere un’unione fiscale, progressiva e proporzionale, con un contributo superiore da parte di chi possiede grandissimi patrimoni, in modo da poter supportare attività essenziali come la decarbonizzazione e il welfare. In questa Europa non c’è spazio per l’austerità, ma la Banca Centrale Europea gestisce  il debito comune e il meccanismo di stabilità è economicamente sostenibile. 

Transizione industriale

Strutturare un piano di transizione industriale a livello europeo accompagnato a risorse adeguate, che coniughi la dimensione sociale del benessere dei lavoratori e quella ambientale. Il piano deve mirare a sviluppare degli hub regionali a livello europeo per la mobilità sostenibile, la filiera di produzione e riciclo delle batterie, la componentistica per le energie rinnovabili, il riciclo e riutilizzo dei rifiuti, la moda sostenibile, la produzione e riuso di componenti strategici come i semiconduttori. ​ La transizione industriale si deve applicare anche ai processi produttivi che comportano forti impatti ambientali ma che sono centrali per il funzionamento della nostra società, come, ad esempio, la produzione dell’acciaio, per cui implementando le migliori tecnologie esistenti possono ridurre fortemente il proprio impatto ambientale. Questo piano di investimenti dovrà permettere di raggiungere un’indipendenza strategica per l’Europa, promuovendo la transizione climatica e creando nuovi posti di lavoro.

Adattamento

Valutare l’idoneità dei piani di adattamento al cambiamento climatico adottati dagli Stati Membri, definendo obiettivi e target vincolanti. I piani dovranno essere coordinati a livello europeo, anche attraverso la creazione di spazi di coordinamento sovranazionali per regioni morfologiche, come quella alpina. l’UE dovrà intensificare i fondi destinati all’adattamento, aumentando la spesa per quelli strutturali e prevedendo dei fondi ad hoc, come lo schema del Next Generation EU. Gli investimenti dovranno prediligere: il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici, la promozione delle tecniche agricole rigenerative e di conservazione del territorio, l’utilizzo efficiente della risorsa idrica e il rinnovamento delle infrastrutture di distribuzione e trattamento dell’acqua, la riforestazione massiva e la rinaturalizzazione delle aree sovraesposte alla cementificazione e al consumo di suolo e la gestione dei siti di interesse comunitario. Sarà fondamentale approvare in modo definitivo il Nature Restoration Law e spingere la sua veloce applicazione. L’UE dovrà prevedere obiettivi vincolanti e delle specifiche procedure di verifica e sanzione, per: la bonifica dei suoli, il disinquinamento delle acque superficiali e sotterranee e la limitazione del consumo di suolo. Inoltre, vi dovrà essere una strategia specifica per le aree montane, la conservazione dei ghiacciai e la diversificazione delle attività economiche basate sullo sci, verso turismo ed economia verde.

Agricoltura

Promuovere una revisione della Politica Agricola Comune, ristrutturando il sistema di incentivi, incrementando la parte di fondi destinata ai piccoli e medi agricoltori e alla sostenibilità. I fondi dovranno essere erogati in maniera prioritaria per sostenere la transizione ecologica delle pratiche agricole e affrontare l’aumento dei costi di produzione dovuti ai cambiamenti climatici, promuovendo l’agricoltura biologica e la tutela dei consumatori. La nuova PAC dovrà ridurre fortemente il supporto finanziario all’agricoltura convenzionale e eliminare ogni tipo di incentivo agli allevamenti intensivi che rappresentano una delle principali cause di inquinamento dell’aria, dell’acqua e dei suoli, oltre ad avere degli effetti devastanti sulla salute e il benessere animale. La nuova PAC dovrà sostenere la creazione di filiere di vendita dirette e locali, supportando il settore agricolo a rendersi indipendente dalla grande distribuzione organizzata. L’uso dei fitofarmaci dovrà essere ulteriormente limitato secondo un effettivo principio di precauzione, riprendendo la proposta abbandonata dall’attuale Commissione.

Energia

Puntare alla strutturazione di un'infrastruttura energetica comune, fondata su un mix energetico europeo. Si dovrà evitare l’accentramento della gestione energetica nelle mani di pochi, ma andrà fatta una valutazione morfologica ed economica per lo sviluppo delle diverse tecnologie energetiche a seconda delle caratteristiche specifiche dei territori, in modo da arrivare alla neutralità climatica entro il 2040. Si devono facilitare i processi di democraticizzazione dell'energia, come le comunità energetiche rinnovabili, e di sviluppo delle rinnovabili in generale. Sarà importante, quindi, creare dei processi omogenei di autorizzazione e investire nella ricerca per su nuove tecnologie ed efficientamento delle stesse, nonché sul riutilizzo dei materiali. L'Europa non dovrà impattare sul sud del mondo per la sua transizione, perseverando pratiche di colonialismo climatico, ma dovrà puntare alla produzione interna e alla sostenibilità delle materie prime (soprattutto tramite riciclo e nuove tecnologie).

Parità di genere

Sostenere una reale parità di genere a livello europeo attraverso la revisione della direttiva sull'equilibrio tra attività professionale e vita familiare, garantendo come minimo 5 mesi per il congedo parentale paritario non trasferibile, per ognuno dei genitori. Proporre una revisione della direttiva sulla parità di genere nei consigli di amministrazione proponendo di ampliare l'ambito di applicazione della direttiva a tutte le grandi società private e pubbliche, sopra una soglia minima di fatturato e dipendenti. Andranno definite sanzioni severe per le società che non rispettano le quote di genere e nominato un organo di vigilanza e di un organo di esecuzione delle sanzioni. Rendere obbligatori i percorsi di formazione professionale sulla parità di genere e sul sessismo nel luogo di lavoro.

Diritti fondamentali

Introdurre il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza nella Carta fondamentale dei diritti UE. Inoltre, l’accesso ai consultori di ogni Stato Membro dovrà essere garantito a tutte le donne residenti in uno Stato dell’Unione. Garantire il diritto a una famiglia a tutt3. Lle coppie dello stesso sesso e le loro famiglie dovranno avere la possibilità di realmente esercitare il diritto alla libera circolazione nell'UE, compreso il riconoscimento transfrontaliero automatico dei provvedimenti di matrimonio e adozione, senza discriminazioni. La proposta dovrà prevedere l’obbligo di riconoscenza degli adulti indicati sui certificati di nascita rilasciati in un altro Stato membro come genitori legali del bambino, indipendentemente dal sesso legale e dallo stato civile degli adulti. Infine la proposta garantirà l'accesso universale alla registrazione e alla certificazione delle nascite, indipendentemente dallo status dei genitori e/o dalle modalità di concezione, anche alle famiglie LGBTQI+. Proporre una nuova versione della direttiva anti-discriminazione attualmente bloccata al Consiglio per garantire che le lacune nella protezione contro la discriminazione nell'UE vengano affrontate orizzontalmente in tutti i provvedimenti legislativi.

Violenza di genere

Revisionare la direttiva sulla violenza di genere recentemente approvata e definire a livello europeo il reato di strupro ogni qualvolta non viene dato espresso consenso, proponendo anche una pena minima e massima armonizzata in tutti gli stati. Istituire un organo di vigilanza europeo sulla violenza di genere e applicare sanzioni severe per gli stati membri che non implementano le disposizioni. Emanare una direttiva europea sull’educazione sessuo-affettiva nelle scuole, rendendola obbligatoria per tutti gli stati membri, armonizzando i contenuti e le modalità di insegnamento. La direttiva, oltre a concentrarsi sul consenso reciproco e la prevenzione della malattie sessualmente trasmissibili, dovrà prevedere anche la decostruzione dei ruoli e stereotipi di genere, insegnare le questioni e l’importanza dei diritti per la comunità LGBTQI+.

Casa

Dichiarare l’emergenza abitativa a livello europeo e lavorare affinché il diritto alla casa sia garantito per tutte e tutti, comprese le persone meno abbienti, la comunità studentesca, i giovani lavoratori e lavoratrici e i migranti di recente arrivo nell’UE. Istituire un Fondo europeo per la casa da inserire nel budget pluriennale. Il fondo dovrà essere specificamente destinato all’efficientamento e alla ristrutturazione dell’edilizia popolare già esistente, e alla costruzione di nuova edilizia pubblica partendo da stabilimenti dismessi, in un'ottica di riduzione del consumo del suolo. Destinare parte dei fondi per la decarbonizzazione, ottenuti tramite la tassazione dei grandissimi patrimoni e degli extraprofitti, verso l’efficientamento degli edifici previsto dalla Direttiva Case Green, in modo da supportare le fasce di popolazione più deboli. Contrastare la speculazione sulla casa, creando un registro della proprietà e delle transazione dei beni immobiliari, per permettere agli Stati Membri di combattere la speculazione tramite pratiche fiscali. Regolamentare la pratica degli affitti brevi, tramite un obbligo di pubblicazione e trasferimento dei dati da parte delle piattaforme alle amministrazioni locali affinché queste possano arginare il fenomeno, introducendo anche un sistema di supporto per le amministrazioni che agiscono in tal senso.

Lavoro

Chiedere alla Commissione di revisionare l’attuale proposta sui tirocini, presentando un testo che vieti chiaramente qualsiasi forma di lavoro non retribuito e istituisca sanzioni severe per le imprese che non rispetteranno le disposizioni. Revisionare la direttiva sul salario minimo che rinforzi le conquiste della legislazione approvata nel 2022, incrementando il peso specifico dei lavoratori nelle negoziazioni salariali e che, nei limiti dei trattati, promuova l’istituzione di salari minimi giusti in ogni Stato Membro. Migliorare gli standard minimi di salute e sicurezza nel mondo del lavoro, adattandolo al nuovo assetto climatico. In Parlamento ci impegneremo per sviluppare delle norme che vietino o limitino di lavorare in condizioni climatiche estreme, come temperature altissime, rischi alluvioni, ecc., prevedendo ad esempio l’obbligo di lavoro da casa in condizioni di allerta meteo, l’obbligo di riposo in caso di condizioni meteo impossibilitanti, la riduzione dell’orario di lavoro e la modifica dello stesso per evitare il picco delle temperature e altre misure essenziali all’adattamento del salute e sicurezza sul lavoro al clima. Promuovere lo sviluppo di nuove competenze per la transizione ecologica e la riduzione del gap occupazionale di genere, e facilitare l’accesso al mercato del lavoro per i cittadini non comunitari, così da favorire l’integrazione nella società europea.

Giovani

Incrementare i finanziamenti dedicati al programma Erasmus+ all’interno del prossimo budget multiannuale dell’Unione Europea, aumentando la sinergia tra i fondi Erasmus+ e i fondi strutturali. Questo incremento dovrà essere utilizzato principalmente per aumentare le borse di studio e permettere a tutte e tutti di avere accesso all’esperienza indipendentemente dalla situazione economica personale o familiare. Aumentare i fondi strutturali direzionati alle organizzazioni giovanili, permettendo una maggiore capillarità della distribuzione dei fondi anche a livello regionale e nazioanle, mirando a una riduzione delle differenze di accesso ai fondi da parte di organizzazioni giovanili in diversi posti dell’Europa. Promuovere una mobilità intra-europea sostenibile e a prezzi accessibili per i giovani aumentando il trasporto su ferro tra Stati Membri, soprattutto delle rotte notturne.

Vogliamo un’Europa ecologista che investa in un piano di transizione energetica e industriale, nell'adattamento al cambiamento climatico e revisioni totalmente la Politica Agricola Comune.